martedì 15 gennaio 2013

La Solfatara

Ti accoglie, quando da Napoli arrivi a Pozzuoli, un antico androne che nulla tradisce di quanto custodisce. Un vecchio arco tra le vie ed i palazzi che, a guardarlo, non puoi fare a meno di chiederti: sarà questo l'indirizzo giusto? Biglietto, informazioni, rassicurazioni: sei nel posto giusto. Eppure, nonostante la rigogliosa macchia mediterranea e l'incredibile quiete t'invitino a rallentare, a goderti l'attimo, il tuo passo è spedito, cerchi conferme, vuoi qualcosa che assomigli ad un vulcano, uno sbuffo, un odore, un colore particolare: attenzione a quello che desideri! Immune alla festa di mirtilli, indifferente al corbezzolo rosso-arancio, continui a correre tra alberi e fiori, un enorme e profumato muro verde che s'apre d'improvviso... La prima sensazione è di essere sì, nel posto giusto, ma nel momento sbagliato. Mentre nella testa riprende vigore quella vocina che questa mattina insisteva per andar per musei. Intanto, l'andatura ha subito un brusco rallentamento, ora i passi sono lenti, attenti, e mandi avanti lo sguardo prima ancora dei piedi: saggia decisione. Ribollir di fango, fumarole alte fino al cielo, colori e odori, odori e tremori, fumo e rumori, sinistri rumori: Benvenuto alla Solfatara, 4000 anni ma non li dimostra. E' lei...............

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