giovedì 17 gennaio 2013
City Sightseeing Napoli
Il 3 Aprile 2004 nasce il City Sightseeing Napoli, meglio noto da queste parti come "il bus rosso senza tetto". Si è trattato di una vera e propria sfida, che si perpetua, giorno dopo giorno, in una città meravigliosa ma anche difficile. Tre i percorsi proposti capaci di far restare a bocca aperta i turisti di tutto il mondo, napoletani in testa. La vista da quattro metri d'altezza regala, di fatto, a tutti un orizzonte diverso. Si attraversa il Centro Storico, cuore antico e pulsante di mille tradizioni, intravedendo, nelle strade laterali, i caratteristici vicoli angusti della città vecchia e la ricchezza dei suoi musei; dal lungomare si risale la collina di Posillipo, godendo la vista di uno dei golfi più romantici del mondo. Di fronte, il Vesuvio che, con la sua figura maestosa protegge l'intera baia. E poi la Napoli viva, il salotto buono della città, le strade del lusso e delle grandi griffe per arrivare fino al punto più panoramico della città: San Martino, tanto citato in poesie e canzoni. Arte, storia, tradizioni, costumi ma anche mondanità e attualità sono gli ingredienti capace di rendere davvero unici questi percorsi.
La Pignasecca
Questa è forse la vera Napoli, non ancora completamente omologata, quella degli acquafrescai, dei pescivendoli urlanti (in foto), dei negozi alimentari con ogni ben di Dio, con l'esposizione di tutta l'arte della friggitoria napoletana, con i banchetti dove trovi di tutto, con in negozi di "tutto a 50 centesimi", con gli extracomunitari che sembrano essersi integrati alla perfezione nel tessuto sociale del luogo. E' vero, bisogna stare attenti allo scippatore, al motorino che passa sui piedi e alla gente che si accalca sui ristrettissimi marciapiedi ma, è qui che trovi la parte sanguigna di questa città, forse l'unica che ha ancora conservato il negozio di cibi cotti che fa da contraltare alla pizzeria che mostra il marchio della pizza d.o.p.
La Pignasecca
Stavolta siamo nella Pignasecca in un vicolo che comunica con la vicina Via Toledo. Una strada che oggi non ha un senso di marcia: o meglio, ce l'ha ma nessuno lo rispetta. I motorini scendono dai Quartieri Spagnoli, i marciapiedi sono occupati da ambulanti di ogni provenienza, le auto fanno lo slalom tra la gente che si affanna per arrivare sana e salva alla fine di questa insostenibile tragi-comico caos. Qui hanno la loro stazione di arrivo il treno della Cumana, la funicolare che porta al Vomero e un'importante fermata della Metropolitana. Quando arrivano tutti i mezzi in pochi minuti, un fiume di persone si riversa in questo vicolo stretto e lungo. Benvenuti nella Pignasecca di Napoli, una strada lunga poco meno di un chilometro dove si può trovare di tutto e di più. Il miglior pesce e i migliori arancini ('e palle 'e riso) di Napoli. Coperte, vestiti, pane e frutta a poco prezzo. Scenografici balconi fioriti con appesi pomodori, peperoncini e piantine di menta e salvia, ma anche, inutile nasconderlo, strade sporche, graffiti, muri scrostati, auto parcheggiate sui marciapiedi.
Pizzeria al 22! La vera pizza dal 1935!
In uno scorcio pittoresco della Napoli più vera, in angolo della Napoli fatta di suoni e di colori, incontrerete la "Pizzeria al 22", che al numero civico del proprio indirizzo ha intitolato il nome stesso del locale. E in questo locale rustico e accogliente troverete tutto il calore e la cortesia partenopea e tutto il gusto delle sue squisite pizze. La vera pizza napoletana, l'originale, la potete gustare sin dal 1935 alla Pizzeria al 22 a Napoli.
Spaccanapoli
Le ragioni per cui questa strada, simbolo della città di Napoli (il cui vero nome è "San Biagio dei Librai" nel segmento più rappresentativo) è da sempre chiamata Spaccanapoli, appaiono ampiamente evidenti osservando questa foto, scattata dal piazzale di San Martino, sommità della collina del Vomero. Spaccanapoli taglia infatti in due buona parte della città, partendo dal rione della Pignasecca (ai piedi del Vomero), attraversando tutto il centro storico (tra cui Via Roma, Piazza del Gesù, Piazza San Domenico, San Gregorio Armeno e Via Duomo) e giungendo alle spalle di Castel Capuano, nei pressi della Stazione Centrale. Lungo il suo percorso la strada assume (secondo la toponomastica ufficiale) sette nomi diversi e vede succedersi chiese, palazzi e piazze tra le più interessanti della città: tra questi, i complessi di Santa Chiara e del Gesù Nuovo, i palazzi Filomarino, Carafa e Marigliano, le chiese di S.Angelo a Nilo, S. Domenico Maggiore, S. Nicola a Nilo, la Cappella del Monte di Pietà, l'Ospedale delle Bambole, l'Archivio di Stato. Spaccanapoli rappresenta indubbiamente uno dei luoghi più tipici della città, in cui si coniugano tradizione, arte e cultura napoletana. Negozi di artigianato locale, ricchissime pasticcerie, le celebri botteghe d'arte presepiale (nell'adiacente Via San Gregorio Armeno), i bar e i locali notturni la rendono una tappa obbligata per i turisti e uno dei luoghi più vivaci e animati della città.
mercoledì 16 gennaio 2013
Borgo Marinari
Sul lungomare di Via Caracciolo e vicino all'ingresso per il bellissimo Castel Dell'Ovo si trova uno dei posti più belli di Napoli, il Borgo Marinari. Superando il piccolo ponte e lasciando sulla sinistra il circolo della Vela si entra improvvisamente in un mondo a parte che sembra uscito dalle vecchie foto di Alinari dell'800.
Ecco ci siete, siete giunti al Borgo Marinari, vecchia marina dei pescatori della zona di Santa Lucia. Sul vecchio isolotto di Megaride è una bellissima zona conservata dal castello che lo protegge e lo sorveglia. Qui è tutto particolare, è una cittadella a se piena di bar, ristoranti, pizzerie e narghilè dove tutto è avvolto in un atmosfera speciale, lontano dai ritmi frenetici della città e dove sembra che il tempo si sia fermato.
Con il buio è tutto ancora più suggestivo e sembra di non essere in pieno centro di Napoli. C'è il mare tutto intorno e le strette vie del borgo sono animate di gente che entra e esce da bar e ristoranti. Colpisce soprattutto il numero di locali in poco spazio: Zi Teresa, la Bersagliera, il Transatlantico dove una volta si vedevano ai tavoli personaggi come Totò, Sofia Loren e tanti altri. Ancora altri ristoranti e pizzerie come La Scialuppa e Ciro e tanti bar con tavolini dove trascorrere con tranquillità qualche ora.
martedì 15 gennaio 2013
La Solfatara
Ti accoglie, quando da Napoli arrivi a Pozzuoli, un antico androne che nulla tradisce di quanto custodisce. Un vecchio arco tra le vie ed i palazzi che, a guardarlo, non puoi fare a meno di chiederti: sarà questo l'indirizzo giusto? Biglietto, informazioni, rassicurazioni: sei nel posto giusto. Eppure, nonostante la rigogliosa macchia mediterranea e l'incredibile quiete t'invitino a rallentare, a goderti l'attimo, il tuo passo è spedito, cerchi conferme, vuoi qualcosa che assomigli ad un vulcano, uno sbuffo, un odore, un colore particolare: attenzione a quello che desideri! Immune alla festa di mirtilli, indifferente al corbezzolo rosso-arancio, continui a correre tra alberi e fiori, un enorme e profumato muro verde che s'apre d'improvviso... La prima sensazione è di essere sì, nel posto giusto, ma nel momento sbagliato. Mentre nella testa riprende vigore quella vocina che questa mattina insisteva per andar per musei. Intanto, l'andatura ha subito un brusco rallentamento, ora i passi sono lenti, attenti, e mandi avanti lo sguardo prima ancora dei piedi: saggia decisione. Ribollir di fango, fumarole alte fino al cielo, colori e odori, odori e tremori, fumo e rumori, sinistri rumori: Benvenuto alla Solfatara, 4000 anni ma non li dimostra. E' lei...............
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